mercoledì 10 ottobre 2012

Tutti i santi giorni, le recensioni. Excite.

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Arriva nelle sale giovedì 11 ottobre Tutti i santi giorni, l'ultimo film del livornese Paolo Virzì, ma la pellicola è già finita al centro di un mini-dibattito, con addetti ai lavori e fan del regista stupiti dalla scelta controcorrente del cineasta toscano, che ha deciso di distaccarsi dall'attualità e di raccontare invece una storia romantica.

"Non ho mai permesso che i problemi di rilevanza giornalistica prendessero il sopravvento sul vero interesse del mio lavoro: le vicende umane. Non si possono fare film su un tema" ha spiegato alla stampa Virzì, aggiungendo però che anche se Tutti i santi giorni "ha la grazia di una fiaba, ci sono sullo sfondo temi come la fecondazione assistita, la sottovalutazione dei giovani e un certo clima sociale".
La pellicola infatti, tratta dal romanzo La Generazione, di Simone Lenzi, segue le vicende di Guido e Antonia, due ragazzi di oggi alle prese con lavori che non ne valorizzano il talento, disperatamente in cerca di un figlio che non arriva. Guido è un coltissimo esperto di letteratura protocristiana che fa il portiere di notte in un albergo 4 stelle di Roma, mentre Antonia è una cantautrice con una splendida voce alla Joni Mitchell che sbarca il lunario come impiegata in un autosalone. I due si incontrano al mattino, quando Guido torna a casa dal lavoro e la sveglia con la colazione, e tutti i santi giorni si amano, cercando di realizzare il loro sogno di un bambino.
E proprio per questi "due personaggi splendidi, con i quali ho scelto di passare due anni della mia vita", raccontati con "sguardo ironico e raffinato" da Lenzi, Virzì ha deciso di tornare a cimentari con una storia d'amore, sottolineando che "parlare d'amore non è mai facile, si rischia sempre di scivolare su fasullaggini e mielosaggini".
Per sapere se il regista di piccoli-grandi capolavori come Ovosodo e La prima cosa bella è riuscito a centrare il proprio obiettivo bisognerà aspettare l'11 ottobre, intanto però dalle parole di Virzì come da quelle di chi ha visto in anteprima la pellicola emergono le ottime interpretazioni di Luca Marinelli e Federica Victoria Caiazzo, in arte Thony. Il primo, interprete de La solitudine dei numeri primi e L'ultimo terrestre, per il regista è "un trasformista e uno dei protagonisti del prossimo cinema italiano", mentre la seconda, vera cantautrice indie, ha conquistato Virzì perché sembrava "del tutto indifferente all'opportunità che le veniva offerta. Recitava come se il cinema non le interessasse affatto".
Paolo Virzì e l'inizio delle riprese di Tutti i santi giorni
Una coppia perfetta - "questi due interpreti hanno portato una dote di autenticità che si trova solo negli attori alle prime esperienze sul set. E poi, secondo me, si piacciono davvero", ha concluso Virzì - intorno alla quale ruotano altre facce di debuttanti assoluti e alcune certezze, come il bravissimo attore napoletano di teatro Franco Giargia.

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