mercoledì 21 maggio 2014

Zubb e #Myselfiestory: Una vita pastello, Rosalba



Venezia, 1673; la Serenissima perderà la sua indipendenza di lì a cento anni. Non più potenza militare, sfocato l'impero commerciale, Venezia vive gli scampoli della sua ricchezza il un secolo di raffinatezze.

Va di moda, il tabacco da fiuto, e vanno di moda le tabacchiere. Rosalba inizia così, dipingendo, con tratto veloce, le tabacchiere in raffinato avorio.

Capisce le persone, e le ritrae. Ritrae sé stessa, giovane, mentre raffigura la sorella. Ritrae mezza Europa che conta, viene accolta a Roma e Parigi. Scruta l'animo delle persone, ne carezza pregi e difetti, ne rivela l'anima. 

E ritrae sé stessa tante volte. Si ritrae matura, all'apice del successo. 

E si ritrae anziana, quando una malattia agli occhi le impedirà di dipingere e di vedere. 


Si ritrae in una piccola casa di Dorsoduro, dove muore, sola, ad ottantuno anni.

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