domenica 25 maggio 2014

Zubb e #Myselfiestory: Janis Joplin, perla


Io non so come sia Port Arthur, nel Texas, ma so che c'è una raffineria. Lì lavorava il padre di Janis, ingegnere, una famiglia normale. Janis nasce a Port Arthur nel 1943. Muore nel 1970 a Los Angeles, in casa sua.

1970 - 1943 fa 27. Sì, proprio quel 27, uno dei club più esclusivi del mondo e uno a cui non è tanto bello appartenere. Ci sono Jim, Kurt, Jimi (ci era rimasta veramente male della sua morte, aveva previsto che lei sarebbe stata la prossima e ZAC, nemmeno un mese dopo...).

Cosa ha portato Janis Lyn Joplin da Port Arthur all'overdose di Los Angeles? La musica e l'inquietudine. Janis nella prima esprime la seconda, nel periodo dei grandi festival, del "Power to the people", della psichedelia, delle droghe. Janis travolge il mondo e ne è travolta, album, concerti, successo. 

Il 1 ottobre 1970 Janis entra in sala d'incisione (sta realizzando "Pearl", pubblicato postumo di lì a tre mesi) e, a cappella, canta gli auguri a John Lennon e una canzone. Chiede a Dio di regalarle una Mercedes Benz, una notte in città, una televisione a colori. 

Cose di cui Janis non ha bisogno, perchè era una persona molto accorta e precisa con i guadagni, con una Porche customizzata psichedelica. Ha bisogno di altro, Janis, e non lo trova.


Trova invece uno spacciatore tre giorni dopo. "Mercedes Benz" rimarrà la sua ultima incisione.


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