domenica 25 maggio 2014

#myselfiestory e ZZUB: Édith, il passerotto



Marcel e Marcelle. L'uomo amato e la figlia. Non sono state fortunate queste due figure nella vita di Édith Giovanna Gassion, uno morto a 36 anni in un incidente aereo e l'altra a due, di meningite e malnutrizione. 

E che dire della figlia della cantante di strada e del contorsionista, vissuta con una nonna cabila ammaestratrice di pulci che la svezzava a vino e con la nonna paterna, tenutaria di bordello, che la riempiva di attenzioni e cure per la cheratite che la rese per un periodo cieca? 

Scoperta per le strade di Parigi, la carriera quasi spezzata dall'omicidio del suo primo impresario, Louis Leplée, che la ribattezzò "La Môme Piaf", la ragazzina passerotto, per il suo gracile metro e quarantadue capace di esplodere in una potenza vocale inaudita, Edith canta e scrive i suoi selfies, a volte dolci, a volte amari. Scrive "La vie en rose" su un tovagliolo, il giorno della liberazione di Parigi, scrive "Hymne à l'amour", in memoria di Marcel Cerdan e lancia molte sue fiamme nel mondo dello spettacolo. C'è Ivo Livi, l'esule italiano che prende il suo nome d'arte dal modo in cui la madre lo chiamava quando doveva rientrare a casa ("Ivo, monta" ed avete capito di chi parliamo), c'è Georges Moustaki, l'italo-greco di "Milord", c'è Charles Aznavour. E c'é Théo Sarapo, che la sposerà e le sarà affettuosamente accanto fino alla fine, lunga e dolorosa, dopo anni di abusi e di dipendenza. A 47 anni, il passerotto spicca il volo.



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