Sì, aveva fatto un po'di attività durante le vacanze estive come telegrafista aggiunta nell'ufficio di una località marittima, ma le poste centrali sono un sogno per chiunque pratichi la telegrafia. Lì lavorano "quelli bravi", gente veloce e precisa; è un lavoro duro, richiede concentrazione e alla lunga provoca il cosiddetto "braccio di vetro" (oggi la chiameremmo sindrome da tunnel carpale), ma pagano bene e gli operatori migliori hanno anche gratifiche sostanziose.
Prende il coraggio a 4 mani e si presenta alla selezione: mal che vada, sarà un "No", ma anche in quel caso potrebbero contattarla in caso di emergenza sotto le feste di Natale. Ci sono decine di persone, ragazzi e ragazze. Alcuni sono vestiti "da campagna" e stridono con l'eleganza sobria dei telegrafisti dell'ufficio che ogni tanto sbirciano nella sala. Quando viene il suo turno, a Frances viene chiesto di trasmettere un messaggio standard; si siede al tasto e punti e linee iniziano a rincorrersi veloci. Che grande invenzione il codice Morse!
Finisce il suo compito e torna a casa: ha fatto del suo meglio, ora dovrà attendere qualche tempo. E'a cena con i genitori e i fratelli quando sente bussare alla porta; il padre va ad aprire e si trova davanti un messaggero con un telegramma in mano. Dà una piccola mancia al ragazzo che proviene dall'Ufficio postale e porta la missiva a Frances; ricevere un telegramma è molto comune, ma raramente sono rivolti ai figli!
E'la comunicazione dell'assunzione: da domani Frances avrà il suo posto nella stanza femminile dei telegrafi dell'Ufficio centrale. Inizierà dal basso, dai telegrammi per la città, notizie familiari di solito, ma la paga è robusta e il posto di lavoro accogliente.
Nell'ottocento le grandi società postali statunitensi occupavano tantissime ragazze come telegrafiste. Per la prima volta, un ruolo "tecnico" nelle comunicazioni era in mano a donne.
Nessun commento:
Posta un commento