sabato 13 ottobre 2012

Tutti i santi giorni, le recensioni. Umberto Rossi per Ogginotizie.it

Paolo Virzì è, con Carlo Verdone e – parzialmente – Matteo Garrone, uno dei cineasti più legati alla tradizione della commedia all’italiana. Lo conferma anche Tutti i santi giorni anche se il film è orchestrato su toni che pencolano decisamente verso la parte più ironica di quel genere cinematografico annacquandone alquanto le componenti acri. Già la scelta della coppia protagonista - sulla falsariga del libro La generazione (2012), opera prima di Simone Lenzi (1968) che compare nel cast anche come co-sceneggiatore - la dice lunga sugli intenti del regista. Guido convive da qualche tempo con Antonia; tanto lei è incasinata, irrequieta, un po’ puttana, altrettanto lui è posato, colto, schivo. La donna ha alle spalle un passato di cantautrice annegato nel disordine e in amorazzi occasionali, il compagno si è laureato con una tesi sui martiri protocristiani, sa tutto dei santi, legge poesie in latino e campa facendo il portiere di notte in un grande albergo, impiego che gli consente lunghe ore di lettura e riflessione. Ora vorrebbero un figlio, ma la cosa è ostacolata dalla lentezza degli spermatozoi dell’uomo e dalla conformazione tortuosa dell’utero della donna. Pareri di luminari ultracattolici e tentativi di fecondazione artificiale non danno esito, per cui scoppia la crisi e lei prende la porta. Lui non riesce a sopportare la solitudine, l’insegue, rischia di prendere un bel po’ di legnate, la ritrova e la coppia si riforma. E’ una storia lieve, dominata dai troni sentimentali e avara di note autenticamente sociali, come invece accadeva sia negli esempi migliori di commedia all’italiana sia nelle opere precedenti di questo regista. E’ una mancanza che rende il film zoppicante, sospeso in un tempo e in uno spazio che ricordano più il cinema hollywoodiano degli anni quaranta che non i modelli a cui il cineasta solitamente si ispira. Il risultato complessivo è un’opera piacevole, ma pochissimo consistente, destinata, con tutta probabilità, a svanire nello spazio di un mattino.

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